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Quanto capitale proprio serve per l’acquisto di una casa?

L’essenziale in breve
All’acquisto di una casa o un appartamento, almeno il 20% del prezzo d’acquisto dev’essere apportato sotto forma di capitale proprio, ad esempio sotto forma di risparmi, attraverso un sostegno familiare o con i fondi previdenziali del 2° o 3° pilastro.

Quanto capitale proprio mi occorre?

All’acquisto di un appartamento o una casa unifamiliare, almeno il 20% del valore dell’immobile dev’essere coperto da capitale proprio. A questo proposito è importante sapere che almeno la metà di esso (10% del valore dell’immobile) deve provenire da fonti diverse dalla cassa pensione (2° pilastro).

Che cosa significa anticipo?

L’anticipo è la porzione del valore dell’immobile finanziata mediante ipoteca. Esso indica la percentuale del valore dell’immobile definito dall’offerente che risulta coperta da un mutuo (ossia capitale di terzi). In Svizzera, di norma l’anticipo è pari al massimo all’80% del valore dell’immobile, il che significa che l’acquirente deve apportare almeno il 20% di capitale proprio. L’anticipo è un fattore importante con cui le banche valutano il rischio di un’ipoteca: minore è l’anticipo, più il finanziamento è sicuro dal punto di vista della banca e più gli interessi ipotecari possono risultare allettanti.

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Yannick K. (29), Dübendorf

Quanto capitale proprio è necessario per l’acquisto di un’abitazione?

Per l’acquisto di un’abitazione occorre in genere almeno il 20% di capitale proprio rispetto al valore dell’immobile. Questo 20% dev’essere apportato con mezzi propri, tra cui eventualmente anche fondi previdenziali (2° e 3° pilastro). Almeno il 10%, tuttavia, deve provenire da fonti diverse dalla cassa pensione (2° pilastro).

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Luanah Lehmann

Esperto in intermediazione immobiliare

Jonathan B. (28), Wil

Cosa posso fare se i fondi propri non sono sufficienti?

Se i fondi propri non bastassero, esistono diverse opzioni:

  1. Prelevare i fondi previdenziali: Previo accordo con l’istituto di previdenza potete prelevare anticipatamente ogni cinque anni gli averi di vecchiaia del 2° e 3° pilastro per l’acquisto di un’abitazione di proprietà. Va tenuto presente che almeno il 10% del capitale proprio non deve provenire dal 2° pilastro.
  2. Costituire in pegno i fondi previdenziali: Se avete riserve di sostenibilità, potete costituire in pegno i fondi previdenziali anziché prelevarli. In tal caso il volume dell’ipoteca aumenta dell’importo costituito in pegno, ma il vantaggio è che i fondi rimangono nell’istituto di previdenza e continuano a fruttare interessi.
  3. Sostegno familiare: Eventuali donazioni, un prestito infruttifero o la costituzione di una garanzia su un immobile esistente all’interno della famiglia possono aiutare a compensare l’eventuale mancanza di fondi propri.
  4. Apportare prestazioni proprie: Alcuni istituti considerano come apporto di capitale proprio anche le prestazioni personali di tipo artigianale erogate nell’ambito di nuove costruzioni o ristrutturazioni, sebbene la valutazione sia molto varia e tendenzialmente restrittiva.
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Alessio Faina

Responsabile di Mercato Finanziamenti Immobiliari

Cristiana B. (21), Köniz

Esistono anche ipoteche con il 10% di capitale proprio?

In linea di principio, no. Di norma il requisito di capitale proprio è sempre pari ad almeno il 20% del valore dell’immobile. La metà di esso, tuttavia, può provenire dalla cassa pensione (2° pilastro), il che significa che l’importo da risparmiare sotto forma di liquidità è effettivamente pari a soltanto il 10% del valore dell’immobile. In casi sporadici, tuttavia, possono esservi istituti che concedono finanziamenti con solo il 10% di capitale proprio. In tal caso vale la pena richiedere una consulenza ed effettuare un confronto tra le offerte.

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Luanah Lehmann

Esperto in intermediazione immobiliare

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