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Se si guarda oltre confine, si nota che in due grandi Paesi confinanti con la Svizzera – ossia Francia e Germania – è possibile finanziare l’acquisto di una casa senza capitale proprio. Nel «grande cantone», il cosiddetto finanziamento completo è possibile soprattutto se il contraente ha una buona solvibilità e una situazione di vita stabile. Chi è in grado di apportare ulteriore capitale proprio beneficia sicuramente di tassi d’interesse più bassi e di una scelta più ampia, ma presso alcuni istituti è possibile ottenere un finanziamento senza alcun capitale proprio, a condizione che si percepisca un reddito regolare di importo adeguato. Ciò dipende tuttavia anche dal fatto che in Germania le ipoteche sono di norma completamente ammortizzate prima del pensionamento o poco dopo. Considerato l’impegno a lungo termine per il rimborso costante, il rischio di non rispettare i criteri di sostenibilità è notevolmente ridotto.
La Francia, il nostro vicino occidentale, presenta un sistema simile nelle sue caratteristiche di base, che permette anch’esso di acquistare un immobile senza capitale proprio, il cosiddetto «financement à 100 pour cent». Tuttavia, l’assenza di mezzi propri incide sul prezzo massimo d’acquisto. In Francia, infatti, vige l’obbligo legale di estinguere le ipoteche entro un massimo di 30 anni. A seconda del salario e dei mezzi propri, viene fissata la rata mensile massima accettabile, che varia leggermente a seconda del partner di finanziamento. È quindi comune stipulare un’ipoteca a tasso fisso con una durata compresa tra 20 e 30 anni, che viene poi completamente ammortizzata. Se il contraente non apporta capitale proprio, il tasso d’interesse è leggermente più alto, la scelta dei potenziali creditori è più limitata e la solvibilità viene valutata (ancora) più attentamente. Tuttavia, il finanziamento è possibile, e addirittura al «110 per cento», perché i costi notarili e le spese di pratica costituiscono un’altra somma considerevole che è dovuta direttamente al momento della stipula dell’ipoteca e, presso alcuni partner finanziatori, può anche essere integrata nel prestito ipotecario.
Il mercato ipotecario elvetico è ben lontano da offrire queste possibilità. In Svizzera, in virtù dell’autoregolamentazione delle banche, è necessario soddisfare due criteri prima di poter accendere un’ipoteca: anticipo e solvibilità. Il primo descrive il rapporto percentuale tra il capitale proprio e il valore venale dell’immobile, che non può superare l’80%; almeno il 20% del valore venale deve quindi essere apportato sotto forma di mezzi propri, di cui la metà può provenire da fondi previdenziali prelevati anticipatamente. La sostenibilità mette in relazione i costi correnti dell’immobile con il reddito lordo dell’economia domestica: i costi correnti non possono superare il 33% del reddito. In questi costi rientrano, oltre agli interessi ipotecari determinati applicando un tasso calcolatorio del 5%, anche l’ammortamento e la manutenzione dell’immobile (entrambi pari a circa l’1% del valore venale dell’immobile all’anno).